martedì 22 maggio 2012

marilyn

Sfogliando l'allegato di un quotidiano ho visto un servizio su Marilyn Monroe.
Nei tempi della scuola in camera avevo suoi poster attaccati al muro. La guardavo. Il suo sorriso, le luci sul suo corpo…
Lo so, è una bellezza scontata, ma sono cresciuto con quel volto, con quel sorriso.
Poi l'articolo dell'altro giorno.
Si parlava di voler fare luce sulla sua morte. Il fatto è che ne hanno fatta troppa di luce, pubblicando una foto che la ritrae stesa sul lettino dell'obitorio, pronta per l'autopsia. In primissimo piano il suo volto, disfatto, l'espressione atroce di un cadavere prossimo alla decomposizione, la pelle aggredita da rughe che, senza alcuna decenza, hanno sottratto ogni fascino, i capelli che mantengono il loro chiarore, ma, come se fossero sporchi e unti, tirati all'indietro per far vedere meglio la peggiore bruttezza della morte.
Mi chiedo che senso ha avuto pubblicare quella foto.
Cerco di rimuoverla.

Mantenendo in mente quella bellezza che ha accompagnato la mia giovinezza.
Hanno tentato di soffiare sulla candela, per spegnerla.
Forse la bellezza è più forte della miseria umana.

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